Regno di Rattanakosin

Regno di Rattanakosin
(Regno del Siam)
Dati amministrativi
Nome ufficialeอาณาจักรรัตนโกสินทร์
Àanaaciak Rattanakóosin
Lingue ufficialisiamese
Lingue parlatePali
isan
khmer
lao
CapitaleRattanakosin
Politica
Forma di governomonarchia assoluta
Nascita1782 con Rama I
CausaMorte di Re Taksin di Thonburi, fondazione della dinastia Chakri e della capitale Rattanakosin
Fine27 giugno 1932 con Rama VII
CausaConcessione della Costituzione
Territorio e popolazione
Bacino geograficoIndocina
Popolazione13.340.923[1] nel 1932
Religione e società
Religione di StatoBuddhismo Theravada
Religioni minoritarieAnimismo
Evoluzione storica
Preceduto daRegno di Thonburi
Succeduto daRegno del Siam, ribattezzato Regno di Thailandia nel 1939
Ora parte diThailandia (bandiera) Thailandia
Malaysia (bandiera) Malaysia
Birmania (bandiera) Birmania
Cambogia (bandiera) Cambogia
Laos (bandiera) Laos
Vietnam (bandiera) Vietnam

Il Regno di Rattanakosin (in thailandese อาณาจักรรัตนโกสินทร์, Anachak Rattanakosin; [āːnāːt͡ɕàk ráttanákōːsǐn] ), detto anche Regno del Siam, fu il quarto grande regno dei siamesi nell'odierna Thailandia ed ebbe come capitale Rattanakosin, il vecchio nome di Bangkok.

Il termine Rattanakosin in lingua thai significa città del gioiello e fu il nome dato all'allora villaggio di Bangkok, quando fu trasformato nella capitale del nuovo regno. Il gioiello, palladio della monarchia siamese, è la veneratissima sacra statua del Buddha di Smeraldo,[2] che fu trasferita nel 1785 nella cappella Wat Phra Kaew del nuovo Grande Palazzo Reale dal monarca Rama I, che fu così fondatore del regno e della città di Rattanakosin, nonché della dinastia Chakri che tuttora guida il paese.

Il Regno di Rattanakosin fu preceduto dai regni di Sukhothai (dal 1238 al 1438), di Ayutthaya (dal 1351 al 1767), e di Thonburi (dal 1767 al 1782).[3] Fu una monarchia assoluta e durò fino al 1932 quando, con la concessione della costituzione, divenne il Regno Costituzionale del Siam.

  1. ^ https://ourworldindata.org/grapher/population-past-future?tab=table&time=earliest..1932&country=~ITA
  2. ^ (EN) Nithi Sthapitanond, Brian Mertens, Architecture of Thailand: A Guide to Tradition and Contemporary Forms, Editions Didier Millet, 2012, p. 18, ISBN 981426086X.
  3. ^ Mario Lorenzato, La Thailandia (PDF), su thaiweb.it, Mario Lorenzato, 1978 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2018).

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